Le problematiche relative ai DA sono un’area di crescente importanza per la salute pubblica. Si è notato un abbassamento dell’età dell’esordio per l’anoressia mentale: una sindrome psichiatrica che si presenta con maggiore frequenza nelle adolescenti di sesso femminile (ma non esclude gli adolescenti maschi) ed è caratterizzata da condotte alimentari psicopatologiche.
L’anoressia e la bulimia sono da considerarsi disturbi del comportamento alimentare tipici del nostro secolo, espressione diretta della società in cui viviamo. L’idea di bellezza femminile ha subito negli anni notevoli mutamenti, stabilizzandosi su un’immagine ideale di donna dinamica che per essere attraente ed accettata deve essere magra o addirittura efebica.
L’insorgenza di questi disturbi in età precoce si associa spesso a un rischio elevato di danni permanenti, secondari alla malnutrizione poiché i tessuti non hanno ancora raggiunto una piena maturazione (es. le ossa e il sistema nervoso centrale). Risulta quindi indispensabile attuare interventi altrettanto precoci, in termini preventivi, adottando strumenti di valutazione nutrizionale adeguati all’età e tecniche terapeutiche che siano efficaci per pazienti in età adolescenziale. Il primo passo è identificare correttamente le persone che necessitano di un supporto nutrizionale e mettere in atto i trattamenti più appropriati al momento opportuno.
Obiettivo
L’obiettivo di questo articolo è quello di dare un piccolo aiuto nell’identificare correttamente e accompagnare le persone che necessitano di un supporto nutrizionale per poter ridurre le complicanze mediche e facilitare il recupero dello stato nutrizionale e della salute psico-fisica. La fonte di questi consigli sono i Quaderni del Ministero della Salute basati su linee guida internazionali e standard universali di ‘best practise‘.
Terapia multidisciplinare
Tuttavia il riconoscimento e il trattamento delle suddette patologie e disturbi devono rimanere un argomento di discussione tra specialisti in materia. Per fare una corretta diagnosi e per avere un adeguato trattamento terapeutico è necessaria la consultazione con un equipe di esperti specializzati per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione.
Segni di riconoscimento del DA
Grazie all’aiuto della Psicologa Massarotti Caterina abbiamo cercato di individuare alcuni segni e abitudini che si presentano come campanelli di allarme in comportamenti anomali che possono caratterizzare i ragazzi in età evolutiva.
Restrizione dietetica
Consiste in una limitazione volontaria dell’apporto di cibi con l’obiettivo di ridurre l’apporto energetico per ottenere un calo ponderale o un controllo del peso. Questa limitazione inizialmente può essere moderata ma è destinata a diventare estrema e rigida in tempi più o meno lunghi. Alla restrizione dietetica sono spesso associati comportamenti che hanno lo scopo di ridurre la fame, tra questi:
esclusione di alimenti ricchi di energia o di grassi
ridotta varietà di scelte alimentari, diete monotone
saltare dei pasti o digiunare
scelta di alimenti poco appetibili o poveri di nutrienti
consumo di verdure scondite e cibi molto ricchi di fibra
distribuzione del cibo su tutto il piatto, tagliato in piccoli pezzi, bocconi piccoli (creando così l’illusione di consumare un pasto di una certa entità)
masticazione lentissima durante i pasti, masticazione continua di gomme senza zucchero
consumo eccessivo di bevande nervine (tè, caffè) per avere più energia
evitamento (si trovano scuse di impegni o di aver già mangiato) di situazioni familiari o sociali e di pasti in compagnia per avere maggiore controllo sul cibo
preparazione di cibi energetici per gli altri (cucinare torte o dolci per i familiari e gli amici) astenendosi dal consumo
mantenimento di una costante attenzione verso il cibo
pratica di attività eccessiva e compulsiva per bruciare più calorie e perdere peso
attenzione compulsiva al corpo, alle due forme e dimensioni
La restrizione dietetica si associa a carenze di energia e di nutrienti essenziali (amminoacidi, acidi grassi essenziali, vitamine e minerali) e a lungo andare porta a una malnutrizione. Quest’ultima è spesso accompagnata da complicanze conseguenti alla malnutrizione che in età evolutiva possono portare a danni nell’immediato, come l’amenorrea nelle ragazze, e a danni irreversibili sulla crescita a lungo termine.
Abbuffata
Significa mangiare in un periodo definito di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che maggior parte della gente mangerebbe nello stesso tempo e circostanze simili. E’ caratterizzata da una sensazione di perdita di controllo durante l’accaduto. I cibi ingeriti in questo caso sono quelli evitati nelle fasi di restrizione dietetica e quindi ad alta densità energetica ricchi di zuccheri, grassi facili da ingerire e spesso di più basso costo.
Comportamenti di compenso
L’abbuffata può essere seguita da comportamenti di compenso per eliminare le calorie assunte. Questi comportamenti possono essere di tipo eliminativi (ad es vomito autoindotto, uso improprio di lassativi o diuretici, enteroclismi) oppure non eliminativi (restrizione dietetica o esercizio fisico compulsivo).
Supporto in età evolutiva
Nella società di oggi è sempre più difficile la comunicazione con i giovani a causa di modelli distorti che vengono promossi nella quotidianità. L’assenza di tempo qualitativamente condiviso con loro è un rischio per l’adulto che può non trovarsi nella situazione di saper cogliere campanelli d’allarme. L’adolescenza è un momento di difficile adattamento psico-fisico che necessita un adeguato supporto orientato alla crescita e ad una formazione sana.
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