No ai biberon, sì all’allattamento al seno

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15 Settembre 2016

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Allattamento – I consigli dell’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e altre organizzazioni internazionali raccomandano:

  • Avvio dell’allattamento entro 30-60 minuti dal parto
  • Allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita
  • Divezzamento complementare fino ai sei mesi
  • Prosecuzione dell’allattamento fino al secondo anno
  • Alimenti somministrati con cucchiaino e tazzina, non con i biberon
  • Non dare tettarelle artificiali ai neonati durante il periodo dell’allattamento
  • Incoraggiare l’allattamento a richiesta

I primi passi dell’allattamento

Durante i primi tentativi di allattamento bisogna promuovere il contatto pelle a pelle precoce e indisturbato tra la mamma e il bambino creando le condizioni ambientali favorenti l’allattamento al seno. È sconsigliato l’utilizzo dei biberon e di succhiotti in quanto possono interferire con l’avvio dell’allattamento al seno, ritardando una corretta dinamica orale. L’utilizzo del succhiotto nell’immediato periodo dopo la nascita potrebbe confondere il neonato favorendo il mantenimento del pattern di suzione-deglutizione non nutritiva tipico dell’epoca fetale e sviando il piccolo dal seno materno.

Quando vi è la necessità di somministrare liquidi al neonato, l’utilizzo di un bicchierino è preferibile ai biberon per le minori possibilità di interferenza nell’apprendimento del corretto pattern di suzione- deglutizione.

neonato

Quali sono i vantaggi dell’allattamento al seno?

Il latte materno ha una migliore composizione in termini di macro/micro- nutrienti rispetto al latte vaccino. Nel latte materno le proteine sono più biodisponibili e comprendono tante proteine che aiutano il sistema immunitario del bambino come le immunoglobuline e contiene anche enzimi, ormoni e fattori di crescita.

Nel latte materno troviamo più carboidrati rispetto a quello vaccino e contiene oligosaccaridi che favoriscono lo sviluppo della flora bifidogena nell’intestino, quindi aiutano nello sviluppo di un’ottima flora batterica intestinale.

I grassi del latte materno vengono digeriti più facilmente rispetto a quelli del latte vaccino e contengono una più alta percentuale di grassi insaturi rispetto al latte vaccino.

Il contenuto vitaminico nel latte materno dipende dall’apporto vitaminico materno ed il suo stato nutrizionale. Se l’apporto vitaminico è basso il contenuto nel latte risulta basso.

Nel latte materno il ferro è caratterizzato da un’alta biodisponibilità, è assorbito cinque volte meglio rispetto a quello contenuto nel latte vaccino. Anche lo zinco nel latte materno è più biodisponibile. Infatti i bambini allattati al seno mantengono alta la concentrazione di zinco nel plasma rispetto ai bambini che assumono una formula adattata, nonostante nel latte formula si ha una concentrazione di zinco 3 volte maggiore rispetto al latte materno.

i bambini allattati al seno presentano un minore grado di sviluppo di massa corporea nel periodo tra i 6-12 mesi. Le differenze scompaiono nel secondo anno di vita.

L’allattamento al seno è correlato a un minore predisposizione per lo sviluppo dell’obesità grazie all’adeguata quantità di proteine. La maggiore quantità di proteine nel latte vaccino risulta correlata a una maggiore secrezione di insulina e IGF-1 in grado di stimolare la produzione di altre molecole con effetto iperplastico sui preadipociti e adipociti causando un aumento del numero delle cellule deputate all’accumulo di grasso.

Gli allattati al seno mostrano un rallentamento della crescita tra i 6-12 mesi, ma un’aumentata velocità di crescita nelle epoche precoci di vita risulta correlato ad un aumento del rischio di patologie croniche come obesità e sindrome metabolica. Il latte materno ha una valenza protettiva nei confronti di tali patologie.

L’allattamento al seno:

  • rappresenta un fattore protettivo impedendo assunzioni energetiche eccessive rispetto ai propri fabbisogni grazie al ormone leptina contenuto nel latte materno.
  • contribuisce a migliorare la sensibilità all’insulina grazie alla differente composizione in acidi grassi delle membrane cellulari del neonato.
  • rappresenta la scelta di elezione per i primi mesi di vita, anche per il possibile contributo alla prevenzione di sovrappeso ed obesità.
  • grazie allo scarso contenuto di cloruro di sodio (NaCl) previene l’ipertensione arteriosa e grazie al maggiore contenuto in acidi grassi a catena lunga (LCP) migliora l’elasticità vasi sanguigni
  • è associato a un:
    • migliore sviluppo neuro-comportamentale grazie alla presenza di ormoni tiroidei che innalzano il quoziente intellettivo (QI), alle molecole neurotropiche (acido sialico) e acidi grassi polinsaturi (w-6 e w-3) che costituiscono le membrane dei neuroni della corteccia cerebrale.
    • migliore sviluppo della flora batterica intestinale grazie alla presenza di oligosaccaridi che inibiscono l’adesione di batteri patogeni e promuovono lo sviluppo della flora bifidogena creando di un ambiente sfavorevole alla proliferazione di ceppi patogeni. Un’alterata flora batterica è associata a un aumento delle allergie in età adulta.
    • minore rischio di infezioni del tratto respiratorio superiore e tratto gastrointestinale nel primo anno di vita.
  • contiene un gran numero di fattori immunologici specifici e aspecifici e sostanze protettive non immunologiche, che accrescono le capacità difensive dell’ospite nei confronti di numerosi agenti patogeni.

mamma - neonato

L’allattamento come gesto d’amore

L’allattamento al seno è un gesto d’amore naturale che esprime quel rapporto unico e speciale tra la madre e il figlio. Dal punto di vista biologico i bambini allattati al seno sono associati a migliori parametri di crescita, a un miglior sviluppo neuro-comportamentale e alla prevenzione di patologie acute e croniche.

Il latte materno risulta sicuro dal punto di vista microbiologico ed è specie-specifico.

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