L’infertilità è definita come mancato raggiungimento di una gravidanza dopo 12 mesi di rapporti non protetti e colpisce il 15-25% delle coppie, soprattutto nei paesi occidentali.
Proprio per questo motivo negli ultimi anni sono anche aumentate le gravidanze grazie alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Per migliorare la fertilità femminile e il successo riproduttivo si evidenza l’importanza dell’assunzione dell’acido folico e vitamine del gruppo B (6,12) per prevenire i difetti del tubo neurale in epoca fetale e squilibri nel ciclo dell’omocisteina.
Maggiore attenzione meritano le donne che presentano la mutazione del gene MTHFR, in quanto hanno una ridotta attività dell’enzima che porta alla conversione dei folati.
In questo caso è importante l’assunzione di folati in forma attiva
Carenze di folati risultano associate a minore risposta ovocitaria in seguito a stimolazione, minore qualità ovocitaria e minore qualità dell’embrione.
La vasta letteratura sui folati e gli endpoint sulla fertilità suggeriscono che una maggiore assunzione di folato supplementare pre-concepimento può aumentare le possibilità di una donna di rimanere incinta e, possibilmente, di portare a termine una gravidanza.
Nei cibi i folati li troviamo prevalentemente nella verdura a foglia verde.
Vitamina D
La carenza di vitamina D può essere dannosa per la fertilità e sembra essere coinvolta nella ricezione endometriale e quindi influire sull’impianto dell’embrione.
Il livello di vitamina D deve essere ottimale e non solo sufficiente!
Tuttavia, prima di integrare bisogna comunque valutare i livelli di Vitamina D per poi andare ad aggiustarli attraverso una supplementazione adeguata.
Altri invece suggeriscono che gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) aiutano a migliorare la fertilità e hanno un impatto positivo sulla formazione dell’embrione.
Devi limitare gli acidi grassi transgenici
Quest’ultimi promuovono una maggiore resistenza all’insulina che a sua volta può influenzare negativamente la funzione ovulatoria.
Per aumentare il consumo di acidi grassi insaturi è importante includere nella dieta l’olio extravergine di oliva, le olive, la frutta secca in guscio, il pesce e i semi oleosi.
Limita il consumo di formaggi, carni ricche di grassi e dolci industriali e prodotti da forno industriali.
Latticini
Latticini si ma non troppo
Considerato il loro contenuto di grassi e la provenienza all’interno possono accumulare diverse sostanze tossiche che possono portare ad alterazione endocrina ed avere effettivi negativi sulla fertilità.
In donne con resistenza insulinica e ovaio policistico si consiglia di limitare il loro utilizzo in quanto hanno un alto potere insulino-genico. Sono quindi da limitare latte, yogurt e formaggi sia freschi che stagionati.
Non eliminarli ma sceglili con intelligenza
Puoi consumarli occasionalmente ma scegli latticini prodotti da latte fieno e che deriva da animali non allevati intensivamente, ma lasciati liberi al pascolo.
Devi fare attenzione alla provenienza in quanto potrebbero essere veicolo di contaminanti ambientali.
Evitare fonti proteiche che derivano da allevamento intensivo
Carne e pesce possono contenere residui ormonali o di antibiotici o possono contenere interferenti endocrini.
Meglio optare quindi per carne di animali al pascolo e pesce pescato non di taglia grossa.
Per quanto riguarda la soia, contiene fitoestrogeni e quindi è meglio evitarla in alcuni casi in cui abbiamo estrogeno-dominanza oppure durante la gravidanza o durante i primi stadi di vita.
Non puoi eliminare le proteine
L’introito proteico deve essere adeguato, soprattutto per vegani e vegetariani va monitorato, in quanto svolge un ruolo importante per la funzione riproduttiva e per la fertilità.
Dieta e Fertilità Maschile
Chiamalo tabù, chiamala disinformazione
Se si parla poco di cura della fertilità femminile figuriamoci di quella maschile.
Una dieta mirata può migliorare diversi fattori anche nell’uomo.
Da diverse revisioni in letteratura emerge che l’integrazione con antiossidanti sembra migliorare la qualità dello sperma e i tassi di gravidanza clinica.
In generale una dieta stile mediterraneo risulta associata a parametri spermatici migliori.
Non è tutto pasta e bistecche
Segui uno stile alimentare che prevede il consumo costante di pesce azzurro o di taglia piccola, carni bianche, cereali, legumi, frutta e verdura.
Le diete invece ricche di carni rosse, patate, dolci e bevande zuccherate sono associate a riduzione della qualità dello sperma.
Anche per la fertilità maschile l’assunzione di acidi grassi saturi e trans risulta associata a scarsa qualità dello sperma.
Inoltre l’assunzione di acidi grassi trans è stata correlata anche ad altri markers di scarsa funzionalità testicolare.
Quanto conta una dieta equilibrata nella cura della fertilità?
Complessivamente in relazione alla dieta si sottolinea che l’elevato apporto di acidi grassi saturi, acidi grassi trans e proteine di origine animale potrebbe avere un effetto dannoso sulla fertilità.
L’assunzione invece di carboidrati complessi, fibra, acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi omega 3 potrebbero avere un effetto benefico.
Inoltre è essenziale fornire un adeguato apporto di acido folico, vitamina B12, A, D, C, E, calcio, ferro, zinco, selenio e iodio per prevenire alterazioni della fertilità.
Dunque per la prevenzione e il trattamento della compromissione della fertilità femminile e maschile devi considerare anche l’approccio nutrizionale data la sua importanza nella riproduzione.
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